Chi lo avrebbe mai detto? Due anni fa, probabilmente, nessun umano avrebbe ipotizzato quello che poi il Covid-19 ha determinato e sta continuando a generare in tutta la popolazione terrestre. Gli effetti sono molteplici dal sanitario al demografico, dal produttivo al finanziario, dal politico al sociale…
Sembra giusto che la massima attenzione si soffermi innanzi tutto sull’aspetto sanitario: le patologie prodotte dall’infezione virale sono molteplici e si caratterizzano come lievi in un certo numero di casi e severe in altri soggetti e addirittura mortali in un significativo numero di altri pazienti. La vaccinazione ha modificato sostanzialmente l’epidemiologia ma la natura influenzale (trasmissibilità, clima, condizioni di vita) varia le condizioni da paese a paese. Oggi emerge con crescente importanza, un altro aspetto che viene definito POSTCOVID ovvero tutta una serie di patologie che insorgono nei soggetti che si sono ammalati e che sono guariti. La perdita dell’olfatto e del gusto (anosmia e ageusia) che per mesi colpiscono oltre il 50% dei guariti, gli episodi microtrombotici, le forme ansioso depressive, l’astenia, la fibromialgia sono alcune espressioni patologiche che si riscontrano in soggetti che hanno avuto in forma media o severa la patologia virale in oggetto. Non sappiamo ancora se le diverse varianti di quest’ultimo anno si caratterizzeranno con le stesse sequele o con altre ancora e di quale intensità e durata.
Esiste poi un altro fenomeno, assolutamente indipendente dal Coronavirus, rappresentato dalle modificazioni del comportamento legato all’aspetto sanitario e sociale come, ad esempio, l’impiego delle mascherine e l’aumentato uso dei Device elettronici. Si ritiene utile approfondire il MADE e la MIOPIA.
Il MADE, acronimo di MASK ASSOCIATED DRY EYE, è una nuova forma di Sindrome di occhio secco (DRY EYE) che in questi ultimi decenni ha coinvolto un numero crescente di individui (che nel mondo occidentale superano il 20% delle popolazioni con predilezione per il sesso femminile, soprattutto in menopausa) con una significativa modificazione di età e sesso. Infatti, come appena detto, se la secchezza oculare era in predominanza femminile e nella seconda e terza età, ora grazie alle mascherine indossate per periodi prolungati l’età dei soggetti con occhio secco si è notevolmente ridotta coinvolgendo ambo i sessi sin dall’ adolescenza. Certo che l’intensità del dry eye varia a seconda delle condizioni del singolo individuo (età, sesso,
patologie associate come il diabete e l’ipertensione, l’uso in cronico di farmaci come diuretici, ansiolitici, sonniferi ecc), delle condizioni ambientali (temperatura,
climatizzazione, inquinamento) del tempo e della distanza dagli schermi di device come PC, cellulari, tablet…
Perché questo avviene? Perché l’aria che espiriamo sale verso l’alto e fuoriesce vicino agli occhi….. anche se la mascherina è bene indossata all’inizio. Prova di ciò è l’appannamento delle lenti di occhiali. Certo ciò è massimo da fermi e diminuisce camminando velocemente. L’aria calda espirata aumenta l’evaporazione della parte acquosa del film lacrimale aumentando la secchezza della porzione anteriore della cornea e della congiuntiva. Questo fatto determina un disconfort che si esprime inizialmente con fastidio, prurito oculo-palpebrale, bruciore e poi astenopia accomodativa, perdita della posizione corporea, cefalea.
Inoltre l’aria che inspiriamo dal naso passa nei seni frontali e mascellari per assicurare una temperatura della parte anteriore dell’occhio simile a quella della parte posteriore. Ma la mascherina introduce nei seni aria più calda per cui aumenta la temperatura globale dell’occhio con maggiore evaporazione e peggioramento della lubrificazione e nutrizione corneale. La secchezza oculare è una patologia infiammatoria che tende a cronicizzare e diminuisce la possibilità di regressione. E’ troppo presto per trarre conclusioni su quelli che potranno essere reali aspetti della patologia MADE ma è un dovere sottolineare gli aspetti che la possono combattere:
1)Indossare correttamente la mascherina e riposizionarla più volte ogni ora;
2)Regola del 20 : Ogni 20 minuti alzare lo sguardo dallo schermo e guardare per 20 secondi oggetti a oltre 20 metri;
3)Sottoporsi a visita oculistica per un controllo MEDICO della superficie oculare almeno ogni 6 mesi;
4)Ogni 50 minuti fare una pausa di 10 minuti (come prescritto d’obbligo ai videoterminalisti dal gennaio 1991), somministrandosi una lacrima artificiale umettante, lubrificante e soprattutto, antiossidante (OFTAROS SOLUZIONE OFTALMICA).
Vedremo nel tempo i risultati della prevenzione al MADE come anche vedremo quale potranno essere le variazioni percentuali di alterazioni della vista e soprattutto della Miopia. Le modificazioni d’impiego della vista da vicino, sin dall’infanzia, sicuramente porteranno a delle variazioni del visus e questo lo si rileva già in popolazioni, quale quella giapponese, che da ben prima del COVID19 hanno utilizzato i Device digitali ed audio visivi in modo fortemente maggiore rispetto ad altre popolazioni che vivono in zone tecnologicamente meno avanzate.