Alterazioni anatomiche della cornea producono condizioni patologiche che si esprimono con segni clinici (edema, fibrosi, cicatrizzazione …) e sono accompagnate da dolore. Infatti la secchezza oculare, le congiuntiviti, i traumi accidentali o chirurgici, sono associati a livelli variabili di dolore oculare. La tipologia e l’intensità del dolore dipendono dall’innervazione sensitiva corneale.
Le ridotte dimensioni della cornea e la vasta ramificazione degli assoni periferici (nocicettori) fanno si che questo tessuto sia il più densamente innervato in tutto il corpo umano. L’elevata sensibilità al dolore serve ad attivare il riflesso palpebrale utile a proteggere l’occhio da possibili traumi fisici, chimici e biologici.
L’innervazione corneale è assicurata dalla branca oftalmica del V paio dei nervi cranici unitamente a fibre simpatiche e parasimpatiche.
Le fibre più grosse si riuniscono in un plesso epiteliale limbare, successivamente si dividono distribuendosi fittamente nello stroma; a livello della membrana di Bowman formano un plesso sottoepiteliale da cui fuoriescono private della guaina mielina. Queste hanno sia una funzione afferente per la sensibilità corneale, sia la possibilità di rilasciare neuropeptidi (sostanza P) con effetto neuromodulatore sull’epitelio corneale relativamente.
alla proliferazione, differenziazione, migrazione e adesione cellulare ai fini della riepitelizzazione e guarigione epiteliale. L’assenza di una normale attività neurotrofica porta alla formazione di difetti ulcerativi e/o degenerativi.
In conclusione l’obiettivo medico a fronte di una neuropatia subepiteliale, è quello di stabilizzare le breamieliniche ad un livello di soglia siologica, permettendo loro di essere nocicettori stabili e fornire i neuropeptidi utili ad un corretta siologia corneale.
L’EGCG è una catechina di origine naturale (flavonoide – polifenolo). È dotato di proprietà antiossidanti soprattutto nei confronti dei lipidi del sistema nervoso sia centrale che periferico con una azione molto più potente della Vitamina E (Med. Sci. Monti 14 nov 2018). Inoltre è descritta una attività antinfiammatoria, mediante il blocco di proteine proflogistiche quali l’NF-KB, MAPKs, STAT, AP1, COX2 (Life sci. 19 giu 2010). Protegge i neuroni migliorando le alterazioni tipiche delle malattie neurodegenerative
(Nutr.Jurnal 7 giu.20169). Infine è giusto sottolineare l’attività di prevenzione neurodegenerativa delle cellule della retina in corso di glaucoma (Neuroscienze Lett. 23 luglio 2015). L’EGCG non ha controindicazioni per via sistemica e soprattutto topica. Aumenta l’effetto di alcune molecole (tamoxifene, dilitiazem, verapamil, simvastatina fluorouracile, nicardipina) e riduce l’effetto di alcune altre (clozapina, nadololo, sunitidib, bortezomib).
Di recente pubblicazione alcuni lavori sperimentali sul collirio di EGCG:
- Riduzione della degradazione del collagene prodotto dai fibroblasti corneali (Invest oftalmologi giu 2019);
- Valutazione della infiammazione con EGCG in gel nella Dry eye sindrome (Int J nanomedicine novembre 2018);
- Effetti sinergici tra EGCG e acido Jaluronico nel trattamento della Dry Eye sindrome (PLoS One giu2016);
- Protezione del danno ossidativo corneale, causato da raggi ultravioletti B, con EGCG collirio (Mol.Vis feb 2014).
OFTAROS è una soluzione oftalmica allo 0,01% di EGCG in una soluzione allo 0,2% di sodio ialuronato a bassissimo peso molecolare, con catene molecolari estremamente corte. Lo scopo è di uguagliare la condizione mucomimetica siologica sulla supercie oculare.
OFTAROS è indicato nei pazienti affetti da alterazioni del film lacrimale, in concomitanza di episodi ogistici e dolorosi di origine diversa:
- Secchezza oculare (iatrogena, ormonale, professionale, immunologica-sjögren);
- Postumi traumatici e chirurgici corneo congiuntivali;
- Alterazioni del film lacrimale di origine climatica (termica/radioattiva) e da videoterminale.
OFTAROS è risultato utile anche in corso di alterazioni lacrimali indotte da algie craniche; l’effetto antiossidante/antinfiammatorio dell’EGCG sulle terminazioni nervose amieliniche sottoepiteliali favorisce il ripristino della soglia dei nocicettori. Così anche il ripristino dell’increzione dei neropeptidi favorisce la riepitelizzazione. A seconda dell’indicazione si consigliano 4/6 somministrazioni giornaliere per il periodo ritenuto opportuno dal medico.
Sono in corso studi finalizzati ad approvare l’uso del prodotto in soggetti celiaci, in gravidanza e/o in allattamento e nei portatori di lenti a contatto.
Il contenitore della soluzione è un recentissimo brevetto (aprile 2019) denominato “PACTIVE” che consente, tramite l’argento trivalente contenuto
nella Zeolite, di mantenere sterile la soluzione per contatto, senza cedere ioni alla soluzione stessa.
Pertanto nella plastica del flacone sono contenuti i granuli di ZEOLITE capaci di assicurare la sterilità della soluzione oftalmica sia all’interno che all’esterno (sgocciolamento) del flaconcino. L’assenza di conservanti consente alla soluzione oftalmica la massima compatibilità con la superficie corneo congiuntivale.