NEWS COVID-19
Dott. Marcello Stagni CEO STAROS S.r.L.

In questo anno di pandemia COVID 19 sono state formulate alcune logiche biochimiche ed istologiche che sempre meglio hanno spiegato l’eziopatogenesi del Coronavirus.
Questo virus è conosciuto da tempo e sempre meglio studiato sin dall’epidemia di SARS del 2004. Le conoscenze acquisite ci hanno permesso di ampliare la comprensione della patogenesi del Coronavirus e degli interventi farmacologici di contorno (indicazioni e controindicazioni).

Prima necessità conoscitiva è stata quella di sapere perché alcune persone si ammalano ed altre no, perché alcuni muoiono ed altri hanno forme lievi.

Quali devono essere le cure per spezzare la pandemia e quali i comportamenti per rendere i potenziali pazienti gravi simili a coloro che non si ammalano.

Sicuramente i vaccini sono la scelta.

E’ necessaria però la consapevolezza che i vaccini determinano una modestissima espressione della malattia utile a produrre anticorpi in quantità e in qualità meglio specializzati.
Quindi i vaccini hanno ed avranno effetti collaterali in base alle caratteristiche individuali che si verificherebbero con la malattia virale: assenti o scarsissimi segni e sintomi, reazione media e fugace max in 48 ore, reazioni intense e di severità sintomatologica.

Pertanto è importantissimo conoscere e prevedere le differenze di reattività nella popolazione, e le cause di queste, al fine di prevenire le patologie vaccinali.

Come affermato sopra, ad oggi siamo a buon punto di conoscenza di tutto quanto relativo al VIRUS a livello scientifico, ma siamo a bassissima condizione di apprendimento e consapevolezza nella popolazione. Penso che questo debba essere il Goal: conoscere TUTTI il nemico “CORONAVIRUS”, come e chi infetta, come aiutare i vaccini e terapie a sconfiggerlo nel proprio ciclo vitale.
Fino a che il coronavirus non ha sintetizzato sul capside (involucro in cui è allocato il materiale genetico dei virus) una specifica proteina denominata SPIKE, era totalmente innocuo per il genere umano. Successivamente gli aminoacidi costituenti la proteina SPIKE hanno trovato esatta corrispondenza nella sequenza aminoacidica con una proteina della membrana delle cellule costituenti i nostri tessuti, denominata ACE2 che gli permette di attraversare la membrana ed entrare nella cellula umana riproducendosi ad enorme velocità.
ACE2 è una proteina presente sulla membrana delle cellule di molti tessuti, quali: gli alveoli polmonari, i globuli rossi del sangue, l’endotelio vasale venoso-arterioso-cardiaco, il glomerulo renale, l’intestino. La sua funzione è di regolare la pressione del sangue insieme alla più performante proteina gemella ACE1 su cui agiscono numerosi farmaci antiipertensivi (antiACE e Sartani). Più inibiamo ACE1 con farmaci, più aumenta ACE2 e quindi la possibilità di legame con il Coronavirus.

La presenza del Virus attiva le nostre difese immunitarie (i Monociti-Granulociti-Linfociti di diversa specializzazione) che a loro volta attivano una serie di eventi biochimici, legati al processo infiammatorio utile nelle diverse attività di difesa.

Il Coronavirus penetra nel nostro organismo primariamente attraverso il rinofaringe (occhi/lacrime, naso e bocca) e agisce immediatamente, a livello alveolare-polmonare, impedendo il legame OSSIGENO-EME bivalente. Come? Producendo NOX2 (una potentissima molecola derivata dal NADH) capace di incrementare i ROS (radicali liberi dell’ossigeno). I ROS, ossidano il ferro dell’EME (a ferro trivalente) inibendo la formazione di ossiemoglobina e privando tutte le cellule dalla presenza di OSSIGENO.

Meno ossigeno = meno energia

Ecco che le cellule del Sistema Immunitario divengono deboli ed incapaci di debellare l’infezione. Le cellule cerebrali con poco ossigeno vanno in stress… stress che coinvolge subito le ghiandole surrenali stimolando l’increzione di cortisolo. L’aumento di cortisolo determina IPERGLICEMIA e IPERTENSIONE, con inoltre distruzione della vitamina D e del DHEA (precursore ormonale).

Il Virus all’interno delle cellule umane trasmette attraverso un enzima “transferasi” il proprio materiale genetico alla nostra entità genetica (RNA-DNA) per farsi produrre materiale proteico pro virale indispensabile alla sua replicazione. La presenza nelle cellule umane del “GLUTATIONE (GSH)” contrasta efficacemente l’indirizzo metabolico del Coronavirus e del citoplasma ossidato dai ROS:
-Il GLUTATIONE si lega al Selenio e forma la Glutationoperossidasi capace di contrastare i RADICALI LIBERI (ROS) più reattivi che ossidano il Ferro della emoglobina
-inibisce il NOX2 permettendo all’ossigeno di saturare in modo ottimale l’emoglobina,
-reagisce con le Vitamine C ed E e con lo Zinco-Rame -Selenio ( Glutationoreduttasi) che rende inoffensivi l’eccesso di radicali liberi dell’ossigeno e dell’inquinamento (xenobiotici).
-il Glutatione si lega all’enzima transferasi generando la GLUTATION-B-TRANSFERASI non più utile al virus per far circolare nella cellula il suo materiale genetico; il Coronavirus muore per mancanza di apporto materiali indispensabili alla sua vita e replicazione endocellulare.
La Vitamina D3, stimola un recettore dei linfociti, aumentandone l’efficenza e la capacità macrofagica. La D3 è inoltre in grado di ridurre la pressione ematica intervenendo negativamente sul sistema Renina-Angiotensina 2 e, quindi sui recettori ACE1 e soprattutto ACE2. Così anche l’aumento dell’ossigeno e la riduzione dei ROS consentono al Sistema Immunitario una maggior efficenza macrofagica nei confronti delle cellule infettate dal virus.
Il DHEA prodotto dalle ghiandole surrenali, precursore di estrogeni e testosterone, stimola la sintesi dell’emoglobina e quindi di nuovo sangue utile a trasportare l’ossigeno a tutte le cellule. Ora abbiamo un elevato numero elementi per identificare le persone maggiormente a rischio di infezione o di reazioni vaccinali.

La produzione endocellulare di Glutatione diminuisce progressivamente a partire dai 40/45 anni (inizio della presbiopia) e così anche la produzione del DHEA. I livelli di D3 diminuiscono per dieta o malassorbimento e nella stagione invernale. L’inquinamento cresce in inverno ed in aree ad alta umidità.

Patologie quali l’ipertensione, il diabete, le dislipidemie, l’obesità e le patologie respiratorie aumentano l’incidenza dell’infezione virale; così anche l’alcool, il fumo, le droghe e molti farmaci che contrastano il Glutatione, il DHEA (contraccettivi), la Vitamina D3 (lipolitici).

Ferme restando le prassi sanitarie DISTANZIAMENTO MASCHERINE SANIFICAZIONE mani, viso, abbigliamento, ambienti… , possiamo affermare che il Coronavirus si può sconfiggere sicuramente con appositi vaccini, che la patologia connessa al Coronavirus può essere brillantemente prevenuta e curata con il Glutatione iniettabile o biodisponibile per via orale, con la Vitamina D3 eventualmente associata a pochi minuti al giorno di UVA/UVB, con la somministrazione di DHEA (25mg/50MG) e con 1 iniezione al giorno di enoxaeparina ( nel caso in cui non si sia in terapia con cardioaspirina).
Si raccomanda di non assumere assolutamente farmaci a base di Paracetamolo, Clorochina, Cortisonici. Così anche è opportuno prima della vaccinazione, in individui maggiormente a rischio di patologie cardiorespiratorie e tromboemboliche adottare preventivamente precauzioni terapeutiche.

A conclusione è bene ricordare che l’immunità acquisita con l’infezione di Coronavirus o con una terapia vaccinale idonea offre una protezione immunitaria di 6/8 mesi. Saranno necessari richiami vaccinali sia in vaccinati che in ex ammalati fino a quando “l’IMMUNITA’ dell’INTERA COMUNITA’” NON SARA’ RAGGIUNTA A LIVELLO MONDIALE.
Prepariamoci quindi a convivere a lungo con questa pandemia e facciamolo continuando a prevenire infezione e patologie COVID con una vita sana e con GUTATIONE-DHEA e VITAMINE D-C-E insieme a SELENIO, ZINCO, RAME e FERRO assunto possibilmente con la dieta.

PS: essendo questa una sintesi per realizzare un coinvolgimento della popolazione di ogni età ed estrazione culturale e sociale, alcuni aspetti sono stati o appena sfiorati o non comunicati per la loro complessità. E’ questo il caso del processo infiammatorio “IMPORTANTISSIMO”, dove enzimi proflogistici (NF-KB, MAPKs, STATAP1, COX2) coinvolti dal Virus nella “TEMPESTA delle CITOCHINE” , avrebbero portato quanto sopra fuori dall’obiettivo.